
Molto spesso sono le attività quotidiane, quelle che si trasformano in routine, quelle a cui non viene data particolare importanza, ad esempio bere uno squisito tè caldo alle cinque del pomeriggio.
Se lo si fa ogni giorno l’azione diventa abituale e non gli si pone particolare attenzione. È bene però ricordare che il rituale del tè nasce da molto lontano, sia geograficamente che temporalmente, e gli è sempre stata attribuita una grande importanza.
In questo articolo vogliamo illustrarvi proprio da dove nasce e in cosa consiste questo rituale.
Le origini
Il tè è una bevanda che è originaria della civiltà cinese e consiste in un infuso delle foglie della Camelia Sinensis, spesso miscelate con altre erbe e spezie.
Per tornare sull’oggetto di questo articolo, il rituale del tè appunto, anch’esso ha origini asiatiche, più precisamente dai Monasteri Buddisti (dove il consumo del tè aveva il duplice scopo di far mantenere svegli i monaci durante le lunghe ore di meditazione e aiutarli nella ricerca interiore di sé).
Per i monaci zen il rituale del tè è una vera e propria arte, come la pittura e la poesia: è intriso di profonda spiritualità e, attraverso gli stessi gesti ripetuti ogni giorno, aiuta a ritrovare serenità e la propria consapevolezza interiore.
In cosa consiste
Il rituale segue sempre quattro principi costitutivi: armonia, rispetto, purezza e tranquillità.
Questi concetti non rappresentano esclusivamente la base del rito, ma anche il punto di arrivo a cui si vuole mirare.
Il rituale del tè (solitamente si utilizza il “matcha”, che non viene preparato per infusione ma per sospensione) è composto da tre momenti:
- kaiseki (un pasto leggero);
- koicha (denso);
- usucha (leggero).
Dopo aver eseguito le pratiche rituali preliminari, gli invitati devono inginocchiarsi sul loro tatami e solo allora il “maestro del tè” offrirà il primo pasto leggero (di solito dolce per coprire la spiccata amarezza della bevanda).
Successivamente ci sarà la degustazione. La medesima tazza per tutti gli ospiti dovrà essere ruotata per tre volte nel palmo della mano così da avere di fronte la decorazione che si trova nella parte interna della stessa. Al contrario il commensale deve vedere la decorazione principale all’esterno della tazza e a sua volta deve ruotarla in modo da non bere dal lato della decorazione.
Il significato simbolico
Che si segua il rituale originale o meno, ancora oggi specialmente in Inghilterra il rito ha subito sostanziali variazioni. La parte fondamentale che viene mantenuta è quella del significato che il bere tè porta con sé.
Se per il diretto rivale caffè è entrato nel gergo comune “ci prendiamo un espresso al volo”, per il tè non è assolutamente così. Come anticipato bere questa bevanda deve essere specchio di uno stato di serenità interiore.
È facile passare anche ore attorno a un tavolo a bere tè, specialmente all’estero, per trascorrere un momento di convivialità e riflessione.
E tu hai provato il rituale del tè o hai trovato il tuo?
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